I vincitori della seconda edizione di “Liberi di scrivere”

Concorso Letterario 2° edizione "Liberi di scrivere" Si è svolta il 25 Ottobre 2023 la premiazione del concorso Letterario "Liberi di scrivere" all'interno della Casa Circondariale Regina Coeli, hanno partecipato 50 detenuti. I vincitori sono: Primo Classificato: Domenico L. Secondo Classificato: Luca T. Terzo posto: Giuseppe C. e Gianluca S. Menzione Speciale della giuria per una poesia in romanesco a Carlo Alberto C. 

LE POESIE I PREMIO: DOMENICO L. IL VECCHIO MURO Ho viaggiato in molte città, in compagnia del mio zaino e quando, stanco, la sera mi assopivo accanto a te, eri lì a proteggermi dal freddo e dalle intemperie. Non mi hai mai chiesto nulla, se non la mia compagnia. Mi ascolti, silenzioso, ne hai visti e sentiti tanti, poeti, suore e mendicanti, ma nulla ti ha scalfito. Gli anni ti hanno un po’ Cambiato e, invecchiando, sei diventato più tenero, come un anziano, che con voce tremante racconta la sua vita. Un po’ siamo simili, stanchi, vecchi e Erosi dal tempo e dall’indifferenza Della gente. Ed io, come te, un giorno crollerò. 

II PREMIO: LUCA P. Non mi fermo, no. Non mi impedirà. Non gli darò questa possibilità. Credo nell’astratto. Conosco e riconosco perfettamente: colori, suoni, odori, canzoni. Creo, mi nutro e mi vesto ogni giorno di fantasia, quasi come fosse una seconda pelle. Vivo oltre, altrove. Mi sento figlio di ogni luogo, fratello di ogni elemento: acqua, aria, terra, fuoco. Sono strumento generato per lodare l’immenso. Non mi fermo, no. Non mi impedirà. Non gli darò questa possibilità. Entro ed esco dalle nuvole. Loro sanno. Loro non ne hanno, loro non ne hanno mai avuti. Loro non ne avranno mai!!! Le nuvole. Perfettamente imperfette e penetrabili. Sono un viaggio che si perde tra l’esprimere e l’ascoltare. Tra il senso e l’insensato. Tra l’amarsi e l’amare. Non mi fermo, no. Non mi impedirà. Non gli darò questa possibilità. Ho miliardi di sguardi ancora o forse solamente uno, per poter sublimare tutto ciò che mi circonda. Ho miliardi di parole ancora o forse solamente una, per poter esprimere il mio vissuto, le mie radici, la mia volontà! Ho miliardi di sogni, albe, tramonti o forse solamente uno. Ah, dimenticavo: ho miliardi di muri ancora da abbattere. Se avete ascoltato, quello che ho scritto, almeno uno dei muri lo abbiamo abbattuto insieme. Non mi fermerò, no. Non mi impedirà. Non gli darò questa possibilità. Sono troppo curioso per permettere a qualsiasi invalicabile preconcetto Di lasciarmi intrappolare.

 III PREMIO EX AEQUO: GIUSEPPE C. LE MURA Le mura di Regina Coeli trasudano dolore Catturano la gioia ed induriscono ogni cuore I sogni qui svaniscono, sciolti come neve al sole Sono colori di un dipinto, ma resta anonimo l’autore ogni lacrima versata, goccia di sangue, urla di dolore una vita passata nella loro dura espiazione. Scrivo versi, così diversi per toccare il cielo fino alle porte del Signore. Sembriamo sempre gli stessi, ma siamo soli in mezzo alle persone. Ognuno ha i suoi difetti, dicono di noi reietti, eppure lo senti in mezzo a certi silenzi il battito del nostro cuore. La notte sogno gli affetti, sogno il domani ed i suoi progetti. 

III PREMIO EX AEQUO: GIANLUCA S. ER MURO La sera, quanno che arimango solo, me chiudo con me stesso, co’ li pensieri in testa prenno er volo. Percoro co’ la mente quella via, la strada che me porta a casa mia. Rivedo poi co’ l’occhi la famija Er core me se gonfia de malinconia… Ritorno co’ la mente ai tempi annati Quanno se giocava a guardie e ladri La gioia, la passione e l’allegria Che circonnava tutta casa mia. Rientrava poi mi’ padre dar lavoro E quer bacetto valeva più dell’oro Me lo ricordo come fosse ieri, che me guardavi, giocavi e soridevi. Ma poi, de botto, torna alla memoria Quello ch’è stato, ‘na vita senza storia… Er tempo m’ha ridato quer coraggio La forza de ‘na rosa quanno è maggio Me sento vivo, me sento come novo E in quer bacetto… c’è un senso de perdono. Quer muro che me stava lì davanti S’è sgretolato, posso anna’ avanti. 

MENZIONE SPECIALE: CARLO ALBERTO C. IL MURO M’hanno chiesto ‘na poesia sur muro…. Che di’, oltre che se lo piji, è duro Di questo poi esse’ sicuro! Ve lo dice uno che non è la prima vorta che lo incontra Purtroppo so’ troppe ‘e vorte che ce sbatte…. Esci e rientra Ve posso di’ che er muro se butta giù Come ogni antra cosa, poi risali su ‘na vorta toccato er fonno, puoi arriva’ a ‘sto mondo più forte e maturo de prima. Ma der muro se parla? Pe’ questo faccio ‘a rima. De muri n’ho assaggiati E de carceri girati Per questo ‘sto spunto Pe’ me è un facile punto. Tra Casal del Marmo, Regina Coeli e Poggioreale Diventa come ‘na spirale Gira gira Ma alla fine arriva Sempre a riva Der mare, che è ‘na cosa che uno sogna Quanno è chiuso dentro a ‘sta fogna. Diviso dalla libertà solo da un muro, che la vita te po’ leva’ e nun te fa arriva’. Ma se dice che chi ‘sti mari gira, ‘sti pesci pija. Purtroppo c’è pure chi fa ‘a spia De nascosto, ma lascia la scia. Detto ciò, ve dico solo Che so’ pronto a spicca’ er volo, Pure con un muro che me divide dar resto. C’ho solo 30 anni Ma n’ho fatti de danni E ve dico che er muro, che ve divide dalla libertà Mai nissuno lo dovrà prova’ Ma soprattutto nun je la dovete regala’. Mo ve saluto e ve ringrazio Ve giuro, er muro nun c’ha spazio, Diventa solo ‘no strazio……

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